Spesso definita la “dislessia dei numeri”, la discalculia è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) che coinvolge l’abilità di apprendere e automatizzare i concetti matematici di base, il calcolo, il conteggio e la memorizzazione delle operazioni. Questo disturbo può manifestarsi sin dai primi anni della scuola primaria e persistere nell’età adulta, influenzando notevolmente l’apprendimento e la vita quotidiana di chi ne è affetto.
In questo articolo, esaminiamo le caratteristiche della discalculia, i modi in cui può manifestarsi e le sfide che presenta per coloro che ne sono colpiti. Analizzeremo anche l’importanza della diagnosi accurata e dei test specialistici per identificare la discalculia e distinguere le difficoltà matematiche da altri fattori. .
Cos’è la discalculia?
La discalculia evolutiva rappresenta uno dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento e si focalizza principalmente sull’incapacità di apprendere e automatizzare i concetti legati al calcolo, al conteggio, alla lettura e alla scrittura dei numeri, nonché alla memorizzazione delle tabelline. Questo disturbo può coinvolgere tutti questi processi o manifestarsi solo in alcuni di essi, il che significa che un individuo potrebbe avere difficoltà nell’apprendimento delle tabelline, ma al contempo gestire agevolmente numeri, conteggio e procedure, o viceversa.
È importante sottolineare che la discalculia evolutiva può interessare bambini e adolescenti con un quoziente intellettivo nella norma e senza alcuna condizione sensoriale o disturbo neurologico. Non è il risultato di mancanza di studio o di impegno; piuttosto, nonostante gli sforzi e la dedizione, questi individui faticano a consolidare determinati concetti matematici.
Parallelamente alla discalculia evolutiva, esistono anche le forme di discalculia non evolutiva, note come “discalculia acquisita“. Questo tipo di disturbo può manifestarsi dopo un danno cerebrale in individui che, prima dell’evento traumatico, avevano sviluppato adeguate competenze matematiche. È importante notare che le discalculie acquisite non rientrano nella categoria dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, poiché non emergono in modo evolutivo ma sono piuttosto legate a traumi cerebrali specifici o a malattie neurologiche.
Come si manifesta la discalculia?
La discalculia evolutiva inizia a manifestarsi già nei primi tre anni di scuola primaria: fin dai primi passi, i bambini affetti da discalculia mostrano difficoltà nell’acquisire competenze matematiche di base, nell’eseguire semplici calcoli o nel memorizzare le tabelline.
Tuttavia, la diagnosi ufficiale di discalculia può essere effettuata solo alla fine della terza classe della scuola primaria. Questo criterio è stato adottato per ridurre al minimo il rischio di diagnosi errate, conosciute come “falsi positivi“. Si tratta di bambini che possono avere un ritmo di apprendimento leggermente più lento nei primi anni di scuola, ma che, nel corso del tempo, recuperano spontaneamente le loro difficoltà e raggiungono il livello dei coetanei.
È importante notare che, sebbene la diagnosi possa essere effettuata anche da professionisti privati, la certificazione ufficiale di Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) può essere rilasciata solo dai servizi sanitari o dagli enti accreditati dal Servizio Sanitario Nazionale, conformemente alla legge 8 ottobre 2010, n. 170, che regola le norme relative ai disturbi specifici dell’apprendimento nell’ambito scolastico.
Discalculia: come diagnosticarla
È fondamentale comprendere che anche se si riscontrano difficoltà persistenti nelle abilità matematiche di base, non è possibile stabilire con certezza la presenza di una discalculia. Per una valutazione accurata, è essenziale avviare un processo diagnostico condotto da professionisti specializzati nel campo. Questo processo deve includere un colloquio anamnestico approfondito e l’utilizzo di test oggettivi per determinare:
- L’assenza di fattori ambientali che possano escludere il disturbo, come una scarsa educazione scolastica, assenze frequenti o periodi prolungati lontano dalla scuola.
- La presenza di difficoltà effettive di un livello tale da suggerire la possibile esistenza di un disturbo.
- Un profilo cognitivo nel range della norma, indicando che le difficoltà matematiche non sono attribuibili a un funzionamento intellettivo globale insufficiente.
- L’assenza di deficit sensoriali o malattie neurologiche attive.
I test utilizzati per valutare la discalculia generalmente comprendono prove di matematica di base. Tuttavia, questi test analizzano in modo dettagliato anche altri tipi di errori, compresi tempi di esecuzione inusuali: esistono versioni cartacee dei test, che vengono somministrate individualmente sotto la supervisione di un professionista, così come test online o su supporti digitali. In ogni caso, è fondamentale la presenza di un professionista per interpretare i risultati e completare il processo diagnostico in modo adeguato.