Il disturbo dislessico viene tipicamente collegato ai bambini e al contesto educativo. Tuttavia, questo disturbo dell’apprendimento persiste per l’intero arco della vita e, curiosamente, numerosi individui ne scoprono l’esistenza solo dopo aver raggiunto l’età adulta.
Le ricerche più recenti indicano che nella popolazione italiana la dislessia interessa approssimativamente il 4% della popolazione studentesca, ma questa percentuale potrebbe essere inferiore alla realtà, considerando i molti casi che rimangono non identificati tra gli adulti.
Questo fenomeno ha una spiegazione logica: numerosi adulti hanno elaborato nel tempo meccanismi di compensazione talmente sofisticati da nascondere le loro problematiche, finché non si sono confrontati con situazioni lavorative o accademiche particolarmente complesse. In queste circostanze, le difficoltà celate sono diventate più evidenti, rivelando un disturbo rimasto nascosto per molto tempo.
La parte positiva è che l‘identificazione della dislessia in età adulta può diventare un momento cruciale di cambiamento, consentendo l’accesso a tecniche e ausili specifici capaci di incrementare notevolmente il benessere quotidiano.
Perché la dislessia viene diagnosticata tardi?
Fino al 2010, quando è stata promulgata la Legge 170, le istituzioni scolastiche italiane non disponevano di strumenti adeguati per riconoscere e affrontare i disturbi dell’apprendimento. Molti individui hanno quindi sviluppato proprie tecniche compensative, celando le loro difficoltà per lungo tempo. Solo quando le richieste professionali sono diventate più impegnative, questi metodi si sono dimostrati inadeguati.
Che cos’è la dislessia nello specifico?
La dislessia rappresenta un disturbo specifico dell’apprendimento che influenza principalmente l’abilità di lettura. Chi ne è affetto può manifestare diverse tipologie di difficoltà: alcuni evidenziano una lettura estremamente rallentata ma precisa, altri una lettura rapida ma caratterizzata da frequenti sviste come dimenticanze, scambi o modifiche delle parole. Talvolta emergono difficoltà nella comprensione del contenuto, nonostante l’apparente capacità di leggere correttamente.
Gli indicatori nell’età adulta
Le manifestazioni della dislessia negli adulti risultano spesso differenti rispetto a quelle infantili. I principali segnali includono una marcata difficoltà nella lettura con rallentamenti e ostacoli nella comprensione dei contenuti, evidenti problematiche nel memorizzare e sintetizzare le informazioni lette, e difficoltà nell’amministrare il tempo con ostacoli nell’organizzazione e nella programmazione delle attività.
Frequentemente si osservano anche abilità linguistiche non pienamente sviluppate, con incertezze nella scrittura e limitazioni nel lessico. Nel contesto lavorativo, emerge la tendenza a selezionare occupazioni che non riflettono il reale potenziale dell’individuo.
Gli adulti con dislessia non diagnosticata spesso sviluppano significative problematiche emotive. Si riscontrano con maggiore frequenza stati ansiosi e alterazioni dell’umore, insieme a ridotte aspettative di riuscita e un marcato senso di inadeguatezza. Questi soggetti mostrano spesso scarsa costanza e ricorrenti sensazioni di incapacità di fronte alle sfide quotidiane.
Il valore della diagnosi
Ottenere una diagnosi in età adulta può rappresentare un momento di svolta decisivo. Identificare l’origine delle proprie difficoltà quotidiane permette di comprendere che non si tratta di carenze intellettive o svogliatezza, ma di accedere a metodologie specifiche per potenziare le proprie prestazioni e sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie capacità.
Va evidenziato che una percentuale minima dei casi di dislessia è riconducibile a problematiche neurologiche. Frequentemente, i disturbi dell’apprendimento sono associati a disfunzioni della percezione visiva o uditiva, che possono essere affrontate con successo. I trattamenti contemporanei comprendono l’applicazione di lenti prismatiche, la riabilitazione dell’udito, il riequilibrio posturale e tecniche di rieducazione neuromuscolare.
Se si ipotizza di essere dislessici, è importante consultare specialisti del settore per una valutazione completa. Una diagnosi precisa può condurre a interventi personalizzati ed efficaci, consentendo di migliorare sostanzialmente la qualità della vita e le performance sia in ambito professionale che personale.