personaggi famosi dislessici

Personaggi famosi dislessici

La dislessia, un disturbo dell’apprendimento caratterizzato da difficoltà di lettura, è un deficit dell’apprendimento abbastanza comune. Tuttavia, non è stato ampiamente compreso fino alla fine del XX secolo e, ancora oggi, può essere difficile da diagnosticare.

Stando alla documentazione in nostro possesso, molte persone famose potrebbero aver avuto dislessia, tra cui Leonardo da Vinci, Santa Teresa, Napoleone, Winston Churchill, Carl Jung, Albert Einstein e Thomas Edison. Quale migliore dimostrazione del fatto che non ha niente a che vedere con l’intelligenza?

La dislessia non è un ostacolo insormontabile: a dimostrarlo sono grandi personaggi famosi e nomi del cinema, della musica e dello sport, che hanno lottato a scuola con le difficoltà dell’apprendimento trovando la loro strada.

Whoopi Goldberg

Molto tempo fa, prima che a Whoopi Goldberg fosse diagnosticata la dislessia e prima che sapesse quanto fosse comune questa differenza di apprendimento, i bambini a scuola la chiamavano “stupida”. Ma sua madre le disse di non ascoltarli dicendole che poteva essere tutto ciò che voleva essere. Goldberg le ha creduto ed è cresciuta fino a diventare una comica e conduttrice di successo, tanto da aver aver vinto un Grammy, un Academy Award, un Emmy e un Tony Award. Dice che pensare in modo diverso è stato un fattore che l’ha aiutata ad avere successo.

Steven Spielberg

Al leggendario regista Steven Spielberg non è stata diagnosticata la dislessia fino all’età di 60 anni. Le sue maestre pensavano infatti che la sua fosse soltanto pigrizia. È stato vittima di bullismo dai compagni di classe e i suoi problemi a scuola hanno influito sulla sua carriera. Non solo fare film gli ha dato modo di incanalare le sue energie, ma sentirsi come un estraneo lo ha aiutato a co-scrivere The Goonies, un film di successo su un gruppo eccentrico di amici che venivano emarginati di scuola. Ha detto che scoprire da adulto di avere la dislessia è stato come “l’ultimo pezzo del puzzle di un grande mistero che ho tenuto per me”.

Cher

L’attrice e cantante vincitrice di un Oscar, di un Grammy e di tre Golden Globe ha lottato a scuola con differenze di apprendimento non diagnosticate. “Non riuscivo a leggere abbastanza velocemente per fare tutti i miei compiti e per me la matematica era come cercare di capire il sanscrito”, ha scritto nella sua autobiografia The First Time . “L’unico modo in cui ho imparato è stato ascoltare gli insegnanti nella mia classe”. Ha scoperto la sua dislessia solo anni dopo, quando ha portato suo figlio a farsi valutare per un deficit di apprendimento.

Jamie Oliver

Il famoso chef Jamie Oliver ha costruito un impero con i suoi libri di cucina più venduti, programmi TV in prima serata, ristoranti e pentole. Affetto da dislessia, ha affermato di non essere mai riuscito a finire un libro fino all’età di 38 anni. “Mi annoio facilmente“, ha detto. Ma il sequel fantascientifico di The Hunger Games è riuscito a tenerlo impegnato.

Robin Williams

Conosciuto come uno dei comici più iconici della storia moderna, Robin Williams ha reso note le sue prime lotte con la dislessia “grave” nel corso della sua carriera. L’attore ha fatto luce sulle sue difficoltà con la lettura, dichiarando una volta a Johnny Carson: “Soffro di grave dislessia. Ero l’unico bambino nel mio quartiere di Halloween a chiedere “dolcetto o trota” (in inglese: trick or trout invece di trick or treat). In questo episodio viene alla luce tutta la verve ironica del giovane Williams.

Albert Einstein

Forse una delle figure più famose conosciute per avere la dislessia è Albert Einstein, il fisico teorico che vinse il Premio Nobel per la Fisica nel 1921, diventato sinonimo di intelligenza e arguzia.

Sebbene da bambino e da adolescente Einstein mostrasse un’intelligenza brillante e creativa in campo geometrico e matematico, mostrò anche segni di debolezza nel linguaggio e nello sviluppo verbale, così come in diverse materie scolastiche. “Le parole o il linguaggio, così come sono scritte o pronunciate, non sembrano avere alcun ruolo nel mio meccanismo di pensiero”, scrisse nel 1945 al matematico Jacques Hadamard.

Nel corso degli anni, ha descritto la scrittura come un compito “difficile” in cui comunicava “molto male“. Ma lo scienziato ha proseguito i suoi studi, usando il suo pensiero e la sua metodologia non convenzionali per scoprire quella che è diventata l’equazione matematica più famosa di tutti i tempi.

“L’immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata. L’immaginazione circonda il mondo”.